PAPA

Sant'Egidio si unisce al dolore e alla preghiera della Chiesa universale per la perdita di papa Francesco, con gratitudine e affetto immensi: le sue parole hanno guidato e orientato la Chiesa e il mondo in un tempo difficile, contro le guerre e a favore degli ultimi e dei migranti

"Continuate su questa strada: Preghiera, poveri, pace". La sua eredità, il nostro impegno

 

È con grande commozione che la Comunità di Sant’Egidio si unisce al dolore della Chiesa universale per la morte di papa Francesco. Per oltre 12 anni ci ha guidato e orientato in un tempo difficile, attraversato da rapide trasformazioni e grandi incertezze, che lui stesso chiamava “cambiamento d’epoca”.

Con le sue parole e i suoi gesti è stato un punto di riferimento decisivo non solo per la Chiesa ma per il mondo intero, come durante la pandemia.

La sua scomparsa fa mancare la voce più forte a favore della pace in uno scenario internazionale sempre più attraversato dalla violenza e dalle guerre. Ci lascia in eredità il suo grande amore per i poveri e per i migranti, che ha aperto una via di speranza nella globalizzazione dell’indifferenza.

Ricordiamo con affetto i tanti incontri che ha avuto con la nostra Comunità, come vescovo di Roma e come padre di tutti, la sua vicinanza al progetto dei corridoi umanitari e il suo incoraggiamento a proseguire nella fedeltà alle “3 P” con le quali ha ribattezzato la Comunità di Sant’Egidio: Preghiera, Poveri, Pace.

Resteranno nel nostro cuore, come orientamento per il futuro, le parole che ci disse durante la sua prima visita a Trastevere il 15 giungo del 2014:

«Camminando così, aiutate a far crescere la compassione nel cuore della società – che è la vera rivoluzione, quella della compassione e della tenerezza, quella che nasce dal cuore –, a far crescere l’amicizia al posto dei fantasmi dell’inimicizia e dell’indifferenza».


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